Manhattan

 



di Jasmine Gigli*

 

Il film diretto da Woody Allen ha per protagonista Isaac Davis, un autore televisivo di quarantadue anni, nato a Manhattan, vive una situazione sentimentale molto confusa, si è appena separato dalla sua ex moglie Jill che scopre di essere bisessuale e di nutrire dei sentimenti per un’altra donna. Jill sta per mettere in piazza i difetti dell’ex marito e del loro rapporto nel libro che sta per pubblicare. Isaac ha smesso di lavorare per la TV e sta progettando un libro anche lui. Il protagonista si è invaghito di una giovane diciassettenne Tracy, vive questa bella storia d’amore, ma sa che sarà una breve relazione per la giovane età della ragazza e quindi per gli anni che li differenziano. Tracy è una ragazza sensibile, piena di vita e molto innamorata ma Isaac le ripete di guardare solo al presente e di pensare a lui solo come a una “deviazione”in un momento della sua vita.

Il migliore amico di Isaac, Yale, sta attraversando un periodo molto difficile perché nonostante sia sposato con Emily, si vede con un’altra donna, Mary, una giornalista. Il protagonista e Tracy si incontrano con Yale e Mary in una passeggiata e conoscendosi, a Isaac, Mary non piace per nulla, la ritiene un’intellettuale isterica e così inventa una scusa per andar via con la sua giovane compagna.

L’amore di Tracy per Ysaac è molto sincero e leale nonostante la sua giovane età, uno strano e dolce idillio la lega a lui. Isaac ad una festa incontra di nuovo Mary ma questa volta non sarà un incontro spiacevole. Il protagonista, pian piano, comincia a stringere amicizia con lei rivalutandola, prendendo al volo l’occasione della rottura della relazione con il migliore amico che lascerà Mary per il suo matrimonio da salvaguardare. Tracy, nel frattempo, avendo ricevuto una lettera per frequentare la scuola d’arte drammatica di Londra, viene invogliata da Isaac per non perdere questa unica opportunità e decide di partire. La Relazione tra Mary e Isaac non funziona perché la giornalista ricomincia a frequentare Yale, che decide di separarsi dalla moglie. Isaac, sconvolto e amareggiato, si accorge di essersi fatto scappare l’unico amore che rendeva serena la sua vita e corre a casa di Tracy che incontra mentre si sta preparando per partire. Le chiede di restare a New York ma lei gli fa capire quanto importante sia la sua occasione e di aspettare il suo ritorno.

Manhattan non è tanto il ritratto del quartiere newyorkese, quanto la storia della relazione affettiva che il regista ha per la sua città, per lui è un’immagine materna, un grande ventre e la esalta con le molteplici inquadrature di luoghi di cui è impossibile non innamorarsi. Per il regista è una metropoli che non può permettersi di vivere a colori, ma deve distinguersi e lui lo fa con la perfetta scelta del bianco e nero. Un altro significato che trasmette il film è quello riguardo al grande amore tra Tracy e Ysaac; non bisogna vivere di pregiudizi come lo stesso protagonista aveva sempre fatto riguardo al loro rapporto. L’amore tra Tracy e Isaac è un grande sentimento che si allontana da tutti gli altri intrecci amorosi nel film e che si rivela quello più vero.

 

*Iscritta al corso personaggi nuovi per la tv, anno accademico 2009-2010.

26-11-09

 





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