RICORDATI DI ME
(Gabriele Muccino)



di Roberta Stefani*

 

Giulia voleva diventare un’attrice; Carlo uno scrittore. Ma passati gli anni e creata la famiglia diventano, invece, un’insegnante e un finanziario con due figli, Valentina e Paolo. Lei vuole fare la ballerina per un programma televisivo ed è disposta a tutto pur di arrivare a conquistare quel posto. Lui rincorre l’amore.

Quattro vite che, nel delirio familiare, prendono poi altrettante strade. Carlo incontra la sua ex fiamma Alessia ed inizia con lei una storia clandestina; Giulia decide di ritornare a recitare; Valentina inizia a conoscere l’ambiente giusto per arrivare a fare un provino che la faccia sfondare; Paolo organizza una festa di compleanno a base di marijuana per fare colpo sul suo amore.

Ma un incidente improvviso di Carlo permette alla famiglia ormai divisa di tornare unita.

Ricordati di me è un film che evidenzia certamente la bravura del regista nel descriverci le crisi che contraddistinguono l’ambiente familiare dei giorni nostri. A mio avviso, però, un difetto caratterizza la sceneggiatura: per arrivare a risolvere la crisi familiare si adopera un incidente che in un attimo fa tornare tutto a posto, per tutti.

L’amante che, per il protagonista, rappresenta la salvezza, viene abbandonata senza troppe spiegazioni. Non ci viene raccontato come nel dolore il protagonista ha ritrovato sé stesso e riscoperto la vicinanza della sua famiglia. Questo aspetto interiore di Carlo viene, infatti, appena descritto, e non gli è riconosciuto il giusto peso: eppure è l’elemento principale di tutta la storia.

Rimane, dunque, non centrato l’obiettivo di far identificare il grande pubblico nelle storie e nei problemi dei protagonisti.

 

 

*Iscritta al corso autori tv/giornalismo, anno accademico 2009-2010

 

 

          

03-12-09

 





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