GRANDE FRATELLO
Salvatore Troise?... manco lo ricordavo
Andrea Spadoni: ma quale pilotato, il
Gf è un'esperienza formativa
"Grazie al Grande Fratello ho potuto ampliare la mia professione e
specializzarmi sulla televisione. Mi sono preparato anche come
autore televisivo, grazie al bellissimo corso di Cesare Lanza che ho
frequentato per due anni a Roma"
di Luisa Odierno
Accogliamo con grande simpatia e stima, attraverso il manager
Rosario Porzio, l'intervento dell'exGieffino, oggi affermato
giornalista (tra le altre cose, perche' e' un vulcano di attivita')
Andrea Spadoni, relativo all'intervista di Salvatore Troise contro
il Grande Fratello.
Quando ho letto l'intervista rilasciata da Salvatore Troise, sono
rimasto sorpreso, ma soprattutto perché (e dico la verità) mi ero
dimenticato proprio di lui, nonostante sia stato un concorrente del
Grande Fratello 7, lo stesso al quale ho partecipato io. Non riesco
a capire come gli possano esser venute in mente dichiarazioni di
questo genere, dato che Salvatore, nella Casa, c'è rimasto soltanto
due settimane, a differenza di noi quattro finalisti (Io, Milo
Coretti, Alessandro Tersigni e Guendalina Canessa) che il Grande
Fratello lo abbiamo vissuto in pieno, dall'inizio alla fine. Credo
che Troise abbia provato, con questa intervista, a farsi pubblicità,
dato che dopo il Grande Fratello mi pare di non averlo più visto su
nessun giornale o invitato a qualche trasmissione televisiva. Come
fa a dire che gli «autori conducono il gioco, pilotano gli eventi,
fanno tutto a tavolino». Che ne sa lui?
Nessuno mai, nel periodo in cui sei nella Casa di Cinecittà, ti dice
cosa devi fare, chi devi nominare, niente è architettato nelle
dinamiche che si creano tra i ragazzi. Sei tu padrone del tuo
destino, un po' come nella vita. Se quello che fai, quello che dici
è interessante televisamente, vai avanti, diventi un personaggio che
il pubblico segue, impara ad apprezzare e ci si affeziona. Se,
invece, stati lì a fare solo i cori da stadio, come nel caso di
Salvatore, e non crei nessun interesse, ovviamente resti nell'ombra
e, se i tuoi compagni ti nominano, sei fuori.
Salvatore, in quell'edizione, è stato probabilmente il personaggio
che ha lasciato meno il segno di tutti gli altri. E ora che fa?
Spara contro il Grande Fratello? Dovrebbe ringraziare gli autori che
gli hanno dato l'opportunità di far parte di questo programma e di
vivere questa esperienza assolutamente unica, formativa e anche una
grande opportunità nella vita, se uno la sa sfruttare. Nel suo caso,
dovrebbe rimproverare se stesso di non essere stato all'altezza di
quella opportunità che gli si era presentata. Vorrei, infatti,
ricordargli, come ha anche detto giustamente Milo Coretti, che lui è
uscito con una nomination diretta ed è stato votato all'unanimità da
tutti i suoi inquilini. Cosa pensa? Che in confessionale ci abbiano
detto di votare contro di lui? Assolutamente no. Tutti abbiamo
votato per farlo uscire. Inoltre è entrato nella Casa non perché lo
avevano scelto gli autori, ma per essere arrivato secondo al
programma ''L'Occhio del Grande Fratello".
Non posso credere che abbia sparlato così del Gf. Ho deciso di
rispondere perché sono proprio questi gli esempi sbagliati per il
pubblico che segue il programma e fanno perdere di credibilità anche
gli ex concorrenti che, come me, dopo il Grande Fratello, si sono
messi a lavorare sodo, con preparazione e impegno, cercando di
dimostrare che non è vero quello che si dice in giro, cioè che i
ragazzi che escono dai reality sono tutti scemi e non hanno talento.
La missione di chi ha partecipato al programma è quella di provare a
cambiare questo modo di pensare con i fatti: lavorando. Purtroppo
sono in pochi a capirlo e la maggioranza si fa triturare dal sistema
marchettaro del sottobosco televisivo e pensa di esser diventato
improvvisamente una star. Il risveglio, infatti, per molti è amaro.
Io da tre anni faccio il giornalista, come prima di entrare nella
Casa, ma grazie al Grande Fratello ho potuto ampliare la mia
professione e specializzarmi sulla televisione e la cronaca rosa,
solo perché ce la sto mettendo tutta. Ho, inoltre, fondato un
giornale tutto mio in Toscana, «Il Giullare», del quale sono
direttore e mi sono preparato anche come autore televisivo,
grazie al bellissimo corso di Cesare Lanza che ho frequentato per
due anni a Roma. E di progetti ne ho molti, tra i quali un
mega reportage.... sui reality che è al vaglio di un'importante casa
di produzione e un libro che sto ultimando proprio in questo
periodo.
Anticipo il titolo: «L'orda degli imbecilli», praticamente sarà una
lunga inchiesta tra illusioni e delusioni post reality, di chi
pensava di esser diventato una star e poi, come in un sogno svanito,
si è improvvisamente trovato senza più niente, con la vita rovinata,
senza più un passato e tantomeno un futuro.
C'è solo rimasta quella «fame di fama» che ti porta a perdere,
spesso, anche la dignità.
E per finire, un consiglio a Salvatore: fare tre pose in Gomorra
(film dove hanno recitato attori non professionisti), non vuol dire
essere diventati attori. Ci vuole ben altro, se lo faccia spiegare
da Luca Argentero o dal mio amico Francesco Testi che era insieme a
lui nella Casa. Sono stufo di questa gente che si improvvisa un
mestiere solo perché è stato un quarto d'ora in televisione.
NOTIZIARIO ITALIANO, 27/08/10
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