Non solo spettacolo: nella nuova Accademia di
Cesare Lanza,
arriva un corso pensato per tutti,
sulla salute dell’anima
Domenico Mazzullo: «Insegnerò a gestire
successo e
insuccesso e a trovare l’equilibrio
nell’altalena della vita»
di Rachele Zinzocchi
Professore, a “Studio 254”, la nuova
Accademia di Cesare Lanza che prenderà il via a ottobre, terrà un
corso anche lei. Su cosa verterà?
Può apparire strano che uno psichiatra figuri
tra i docenti di Studio 254, ma gli allievi devono essere
psicologicamente preparati a gestire le difficoltà che un impegno
nello spettacolo comporta: cercherò di aiutare a dominare le
inevitabili delusioni, a gestire l’alternanza spesso drammatica tra
successi e insuccessi, nonché il successo stesso.
Da cosa nasce l’idea?
Dalle lunghe conversazioni con l’amico Cesare
Lanza sulla fragilità psicologica, diffusa tra personaggi dello
spettacolo. C’è poi la nostra insaziabile curiosità verso il
“fattore umano”: la sua psicologia, i meandri delle sue misteriose
profondità.
L’Accademia di Lanza nasce per
giovani talenti, desiderosi di cimentarsi nel giornalismo e nello
spettacolo. È alto per loro il rischio di non gestire le eventuali
difficoltà, a meno di non ricevere adeguata preparazione?
Purtroppo sì. Tutte le attività umane
comportano il rischio di non saper gestire le difficoltà che si
incontrano. In questo caso i pericoli sono ingenti: specie quando si
crede di potersi improvvisare, confidando solo su conoscenze, o su
un talento che da solo non basta, se privo di una seria e precisa
preparazione.
Difficoltà come queste non capitano
però solo nel mondo dello spettacolo. Fanno parte della vita di
tutti i giorni…
Certamente. È il compito più arduo con cui ci
scontriamo quotidianamente, e di fronte a cui spesso soccombiamo:
soprattutto in questi tempi e in questa società, con la sua
competitività e il suo egoistico individualismo. Mancano ideali a
sostenerci, a indicarci la direzione verso cui muovere, quando i
tempi si fanno oscuri.
Un corso del genere dovrebbe allora
essere dedicato a tutti: all’aspirante giornalista o conduttore, ma
anche alla casalinga, alla donna alle prese ogni giorno con mille
impegni, al manager nella giungla del mondo del lavoro…
Senza dubbio. In una società in cui prolifera
la violenza si fanno sempre più frequenti i corsi di autodifesa
personale. E in un mondo in cui è sempre più diffusa la depressione,
come reazione di sconfitta di fronte alle difficoltà sempre
crescenti della vita, un corso di “autodifesa psicologica” nei
confronti di tali difficoltà è auspicabile per tutti. D’altronde il
vecchio Stoicismo di scolastica memoria è proprio questo.
Un pizzico di follia sarebbe per
tradizione accoppiata al genio. È così? E come è gestibile?
Comunemente “follia” è sinonimo di pazzia,
malattia mentale. Alcuni geni, specie in ambito artistico, furono
anche affetti da una psicosi: ma geni furono non a causa di questa,
bensì nonostante questa. Follia però viene dal latino folle,
mantice: l’oggetto adoperato per soffiare sul fuoco, attizzarlo
ed alimentarlo. In questo senso follia è sì soffio vitale:
l’ispirazione che sostiene la genialità. Gestirla si può: con una
seria e severa preparazione professionale, tesa ad organizzarla e
dotarla degli strumenti migliori per esprimersi.
Infine, un consiglio per le iscrizioni: basta
scrivere direttamente a
cesare@lamescolanza.com
o indirizzare a Cesare Lanza, via Monte Zebio 28, 00195,
Roma.
27-08-08
|
|