IL PAGELLONE
MA LO SCUDETTO SARA' DELL'UDINESE
Il derby milanese è sopravvalutato, dopo il Barça viene il calcio di Guidolin



di Cesare Lanza


Per prima cosa vi dico che adoro scommettere. Mi piacciono le scommesse spericolate come la vita che auspica Vasco Rossi (voto 9) e ci metto pure la faccia - come in questo caso. Ebbene, sono pazzo dell'Udinese, che vedo in tivu, sono un ammiratore di Guidolin, che non conosco, e mi piace la famiglia Pozzo, con cui non ho rapporti (lo dico a scanso di equivoci e malizie). L'Udinese gioca il miglior calcio del campionato italiano e forse in Europa, anche se rispetto al Barcellona ha solo due super campioni: Di Natale (8) e Sanchez (9). Ebbene, questa è la scommessa pazza per me. L’Udinese vincerà lo scudetto: non ha nove punti di distacco dal Milan, virtualmente sono sei: gli altri tre si giocheranno nell’ultima partita, nello scontro diretto tra Guidolin, (9), che non ha niente da perdere, e Allegri (7 più) tutelato da Kojak Galliani, voto 9, pragmatico e astuto, e un tipino come Berlusconi, voto extra quando non si apparta con le escort (che fanno gola anche a me, ma non ho liquidità, e se ci fosse l’investirei altrove). Allegri sa che Silvio anche nel calcio non rinuncia mai alle sue idee, soprattutto quando ha, o sembra a tutti che abbia, torto marcio. Vero che il premier quest’anno ha deciso di rivincere lo scudetto, ma il Milan a volte, quando si arriva al dunque, mostra impotenza, forse per un evidente complesso da prestazione (ne sappiamo qualcosa noi anziani, voto 6 generalizzato, politico e di consolazione, per me e per tutta la mia generazione). 

E l’Inter? L’Inter si chiama Eto’o. Moratti (9) giustamente si è stufato di spendere milioni a carrellate e si è portato a casa questo straordinario campione, guadagnandoci pure! Ueilà! Quando parte in dribbling, Eto’o (9) mi fa venire i brividi quasi come la voce, scusate lo svolazzo pindarico, di un mio idolo musicale, Gianna Nannini (voto 8, fantastico il suo ultimo dvd). O, se preferite, anche come Ilaria D’Amico (7 e mezzo) quando cazzeggia, su Sky, con Massimo Mauro (un furbone, 7) e con Mario Sconcerti (7, erede del mio caro Giorgio Tosatti, voto 8 alla memoria). Per l’Inter, due parole ancora su Thiago Motta, abbastanza incompreso a Milano: solo noi genoani ne conosciamo il valore (oro zecchino, dunque 8, basta vedere come si smarca e corre a testa alta). Saper giocare a testa alta – vedi un altro ex genoano, Ranocchia (voto 7 e 1/2 , ma arriverà a 10… con Gasperini, voto 5 meno, che la Genova lo teneva spesso in panchina!) – è segno di nobiltà calcistica. Il destino dell’Inter è legato ormai alla Champions, in finale ci arriva quasi di sicuro. E l’importanza del derby è sopravvalutata. Di più: se lo scontro tra Milan e Inter si incattivirà, è possibile che il Palazzo opti, con una delicata strizzatina d’occhi, verso un terzo che goda. E qui dunque rispunta, più che il Napoli, la mia outsider favorita, sì, l’Udinese. Non sottovalutate mai il Palazzo di pasoliniana memoria – voto 4 però al grande irregolare Pier Paolo, super valutato - che esisteva prima di Moggi - 8 per l’abilità nel suo lavoro - ed esiste ed esisterà dopo di lui. 

Perciò, un consiglio per la Juve, derelitta dopo Moggi. Con un gesto di coraggio, si riprenda Luciano! Perchè non basta, nel calcio, mescolare il mazzo. Ci vuole capacità, Non basterebbe neanche, a Torino, farsi dare un consiglio da Marchionne, manager pirandelliano, formidabile nel vestire le diverse realtà della Fiat. Un Fregoli (9, un mito!). Infatti, di quale Marchionne parliamo? Di quello italiano (4), di quello americano (7), di quello che pensa alla sua immagine (voto 4 per i maglioni, migliorabili) o di quello che pensa egoisticamente alla sua carriera (8)? Dal mix dei voti, la media che vi pare: 6 meno o 6 più. Il guaio per il giovane Andrea è che mentre il destino della Fiat di Marchionne si vedrà a medio o (speriamo) lungo termine, e il giudizio dunque resta sospeso, nel calcio il caravanserraglio della sua Juve si vede ogni settimana, in ogni partita: voto 4 per Del Neri, 2 a Marotta per il disastroso mercato (ma come si fa ad investire perfino su Toni?!), 3 alla difesa, e non vado avanti perché il rampollo Agnelli (6 e ½) merita rispetto, almeno sa prendersi le sue responsabilità. 

Ho saputo che un celebre banchiere, se mi confermano l’indiscrezione vi dirò il nome, vorrebbe ingaggiare Roberto Saviano (voto 5 per le banalità che scrive e 3 perché, per di più, ha la fissazione di proporsi come un eroe), in un cda di alta finanza. Vero: non siamo un Paese normale! Per mascherare la disfatta di Del Neri e Marotta, Agnelli, più saggiamente del bizzarro banchiere, potrebbe prendersi un suggeritore sapiente, una testa d’uovo come Giuliano Ferrara (8 e ½), per avere qualche sano consiglio spiazzante, o Roger Abravanel, mito della meritocrazia. Se interessa a qualcuno, ho appena fondato un movimento – apolitico - di opinione per diffondere nel Paese l’indispensabilità del ritorno al merito. Il movimento si chiama Socrate (10 e molte lodi, ma solo 2 alla moglie Santippe): chiunque può aderire, grazie.

Che altro dire sul campionato? Garrone (4) sta distruggendo la Sampdoria, non basta essere un petroliere come Moratti o come Paolo Mantovani (10 e lode, alla memoria) per diventare leader nel calcio. A Roma puntano tutto sugli americani (per ora senza voto), io cercherei di tenermi stretto Montella (8 per competenza, sintesi e soprattutto la capacità di gestire quel micidiale spogliatoio). La Lazio sfiorisce, Reja (6) è un grande allenatore tra quelli normali, sciocco indignarsi dunque per le sue le cappellate nel derby. Voti da definire per i cow boys indipendenti (Zamparini, Cellino, Preziosi…) che animano il campionato. 7 di solidarietà e simpatia al Parma per i torti subìti, 4 al Napoli per i torti presunti: saggio De Laurentis (7) perché sa, e ripete, che allo scudetto non può arrivare. E infine nessuno osi attaccare il “mio” portiereEduardo (7 meno) per le sue papere! Anche quelle di Julio Cesar (8 e ½) sono una delizia. 

Amici, mancano solo nove settimane alla fine del campionato. E potete giurare che, se vince il Milan, per Berlusconi saranno nove settimane e mezzo.

cesare@lamescolanza.com 


LIBERO, 20-03-11




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