QUESTO E’ IL NEOREALISMO DELLA TV
Cesare Lanza, autore di “
La Talpa” e “La Fattoria” e fondatore dell’accademia di
spettacolo e comunicazione Studio 254, difende i reality: “Sono un’ottima rampa di lancio”




di Marco Ronchetto


Roma – Giugno. “I reality sono il neorealismo televisivo di oggi”. Non ha dubbi Cesare Lanza, uno degli autori più noti della nostra tv che ha modo di confrontarsi anche con questo tipo di format ma anche fondatore dell’accademia di spettacolo e comunicazione Studio 254, che con i suoi studenti ha messo in scena il talk show-spettacolo Processo al reality: è un mostro trash o è aspra realtà?. Una serata in cui, insieme con Manuela Arcuri, ha assegnato il Premio Studio 254 al presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò. “I critici”, attacca, “non sanno riconoscere l’attualità nel momento in cui essa si compie: non a caso i maestri del neorealismo cinematografico, da Roberto Rossellini a Vittorio De Sica, o rivoluzionari come il Federico Fellini di La Dolce Vita furono accolti con censure e denigrazioni, salvo poi, dopo qualche lustro, essere esaltati. I tronisti di Maria De Filippi, un genio del neorealismo televisivo, sono i nuovi sciuscià, i personaggi del marciapiede della vita vissuta oggi”.

Da fondatore dell’accademia di spettacolo e comunicazione Studio 254, lei, che è anche autore di La Talpa e La Fattoria, consiglierebbe a uno dei suoi studenti di partecipare a un reality?
«Sì, perché in tv, a parte pochi estremi come il Festival di Sanremo, è sicuramente la situazione che da maggiori visibilità e opportunità. Dopodiché bisogna parteciparvi con la consapevolezza che non si può vivere di reality, ma è un ottima rampa di lancio. Pensiamo a Luca Argentero, un attore di cinema partito dal Grande Fratello».


Essere o apparire: le persone che si affacciano ai casting prediligono la seconda soluzione?

«Sicuramente sì. Per lo più sono persone incompiute dal punto di vista del carattere, della personalità, dell'identità: non sono consapevoli di quello che fanno. Grande responsabilità hanno, poi, gli autori che assegnano un ruolo ai vari personaggi del reality, manovrandoli come burattini nella commedia dell'arte. Sta, così, alla capacità e alla maturità dei partecipanti far sì che possano vivere questa esperienza in maniera positiva, traendone il meglio, e, quindi, crescere seguendo ognuno la propria vocazione. Sì, i reality sono dominati dalla voglia di apparire, ma, anche se molti lo notano con sarcasmo, questa è la società in cui viviamo. Gianni Agnelli coniò la famosa definizione secondo cui questa è la società in cui non è vero quello che vero, ma è vero quello che appare. Allora che cosa ci si aspetta dai ragazzi di 20 anni? Che siano filosofi, che siano consapevoli di loro stessi? Hanno una grande voglia di arrivare e l'apparire è una scorciatoia. Io non do giudizi moralistici, ma guardo la realtà. E questa è la realtà».

DIVA E DONNA, 25-06-09


Cesare Lanza, giornalista, autore tv, sceneggiatore e
fondatare dell'accademia Studio 254,
che ha aperto le iscrizioni per la seconda stagione.



 





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