UN'IDEA PER
SANREMO 2011. FACCIAMO L’HIT PARADE DELL’UNITÀ D’ITALIA
I grandi successi del passato per celebrare l'Unità d'Italia
Giovani e big potrebbero cantare le più belle canzoni della
nostra storia.
E ricordare miti come Carlo Buti, il Trio Lescano e Alberto
Rabagliati
di Cesare Lanza
Modesta proposta per il Festival di Sanremo (o per altra
trasmissione incentrata sulla storia d’Italia e della nostra
straordinaria musica leggera). Penso che, al di là delle divergenze
e di qualsiasi retorica, i due soli fattori unificanti per il nostro
variopinto e umorale, incostante popolo siano la Nazionale di calcio
e le canzonette.
Quando la Nazionale vince partite importanti, anche la gente
disinteressata al calcio partecipa con entusiasmo al successo e i
tifosi, sventolando la nostra (...)
(...) bandiera, dimenticano le faziosità del tifo per la squadra del
cuore. E quando una buona canzone si impone (ad esempio Nel blu
dipinto di blu, che si è affermata in tutto il mondo), diventa
popolare e amata a Milano come a Roma, in Piemonte come in Friuli o
in Puglia o in Sicilia. Mi sembra dunque che il prossimo anno, in
occasione del centocinquantenario dell’unità d’Italia, per il
Festival di Sanremo sarebbe una buona idea raccontare la storia
italiana attraverso le sue canzoni, quelle che hanno emozionato le
più remote e più recenti generazioni. Mi permetto di ricordare,
correttamente ma sempre sommessamente, che sono stato per tre volte
uno degli autori della manifestazione ligure e mi considero nulla di
più - al massimo - che un portafortuna: tutte e tre le edizioni,
infatti, hanno avuto un esito trionfale. Il merito è soprattutto dei
conduttori, Paolo Bonolis (2005 e 2009) e Antonella Clerici (2010),
degli organizzatori e della formidabile squadra tecnica - la
cosiddetta struttura - che la Rai, spesso incolpevolmente al centro
di tempeste, puntualmente riesce a mettere in campo. Non vorrei
dunque che la mia sortita fosse considerata come una invasione di
campo, o come una candidatura! Scrivo semplicemente come un
portafortuna, come ho detto, e certo come un autore di programmi di
intrattenimento, ma in questo caso prioritariamente come un
telespettatore che ama Sanremo e gli riconosce, non solo nel
territorio musicale, una primazia televisiva.
E se debbo avanzare una sollecitazione, è questa sola: leggo sui
giornali le più svariate candidature per la conduzione, tutte
apprezzabili, da Baudo a Conti, a Morandi, Ranieri, Frizzi, Bruno
Vespa, per arrivare a Elisabetta Canalis e Belen ed altri e altre
ancora, ma nulla è ancora deciso - mi sembra -. Raccomanderei ai
dirigenti dell’azienda di fare presto: per esperienza diretta, so
bene quanto lavoro e quante fatiche ci siano dietro, prima e
durante, i cinque giorni sanremesi. Con Bonolis si cominciò a
lavorare a maggio, con Antonella a luglio. Penso che alcune delle
più belle canzoni della storia italiana - nell’anno fatidico 2011 -
potrebbero essere cantate (a mio gusto senza variazioni,
aggiustamenti o, peggio, stravolgimenti) dai giovani nella parte
della manifestazione a loro dedicata, eventualmente, come usa da un
po’ di tempo, accompagnati dai big.
Ovviamente, con queste inedite esecuzioni, si dovrebbe pensare a
immagini e a idee per proporre un affresco del costume italiano, e
la società dell’epoca, di fine Ottocento e del Novecento, con
testimonianze significative - sempre e tutte con valenze
spettacolari -. La selezione sarebbe assai ardua, certamente. Ognuno
di noi è legato a emozioni e sentimenti diversi, di fronte alle
canzoni del cuore! Per quanto mi riguarda, penso a ciò che
canticchiavano i miei nonni e i miei genitori... Provo a stuzzicare
la vostra opinione, i vostri ricordi e i vostri gusti. Addio mia
bella addio e Tu che mi hai preso il cuor, Ninì Tirabusciò e ’O
surdato 'nnamurato..., Creola e Balocchi e profumi, Parlami d’amore
Mariù e Ma le gambe... E Mille lire al mese? E ancora: Pippo non lo
sa, Ba ba baciami piccina!, Ti parlerò d’amor...
Le suggestioni arrivano e sono tramandate da lontano, ma le canzoni
seriamente candidabili sono decine: solo rileggendo questi pochi
titoli, mi accorgo della dimenticanza di ’O sole mio! Mentre nella
mente riaffiorano nomi celebri, tutti da ricordare, come Enrico
Caruso, Vittorio De Sica, Carlo Buti, il Trio Lescano, Alberto
Rabagliati, Wanda Osiris... Mi sono fermato prima degli anni
Cinquanta: tutti ricordano bene le canzoni (comunque alcune da
inserire, anche se recenti) dalla nascita del Festival in poi. Sì,
mi piacerebbe assistere a un Sanremo così. E a voi? Se poi, per
Sanremo, si pensasse ad altro, mi piacerebbe, in poltrona, seguire
un altro programma, comunque fondato sull’intreccio tra la nostra
storia e canzonette (sono solo canzonette?). Ma aggiungo, per
estrema sincerità: se per il Festival - per cui sarebbe sfacciato
farsi avanti - pensasse ad altri contenuti, beh, ammetto che per
un’altra idea del palinsesto televisivo 2011 mi piacerebbe davvero
lavorarci, a un progetto impostato così.
cesare@lamescolanza.com
IL GIORNALE, 10-09-10
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